IMPLANTOLOGIA

I denti che, purtroppo, vengono persi, devono essere sostituiti per evitare conseguenze più o meno precoci, sia di tipo neuro-muscolare e funzionale, sia di tipo estetico, specialmente se viene coinvolto il settore anteriore.

Gli impianti sono vere e proprie viti di titanio che, posizionate nell’osso, fungono da radici artificiali e vanno a sostituire uno o più denti naturali mancanti. Grazie a queste “radici artificiali” si possono sostituire denti singoli, gruppi di denti o, addirittura, intere arcate, ripristinando l’equilibrio neuro-muscolare, la funzione masticatoria, fonatoria e, naturalmente, l’estetica.


I pazienti che vengono sottoposti a terapia implantare devono comprendere l’assoluta necessità di mantenere livelli di igiene orale molto elevati, per mantenere la carica batterica del cavo orale più bassa possibile ed evitare spiacevoli conseguenze di natura infettiva a carico degli impianti.

Inoltre, è d’obbligo verificare periodicamente le strutture implantari, tramite un esame clinico e radiografico: gli impianti sostituiscono, a tutti gli effetti, gli elementi naturali, e quindi sopportano carichi masticatori (che possono essere molto elevati) esattamente come i denti naturali, da qui la necessità di verifiche periodiche.


Prima di posizionare gli impianti, intervento generalmente indolore e piuttosto rapido, si esegue una radiografia tridimensionale (TAC), a bassissimo dosaggio di radiazioni, per valutare il volume osseo presente.

E se manca il volume osseo? In tal caso si entra nell’ambito della Chirurgia Ricostruttiva. Essa prevede un intervento chirurgico, più o meno esteso e comunque eseguito in ambulatorio, che consiste nella ricostruzione tridimensionale del volume osseo andato perduto e necessario per il posizionamento degli impianti, che può essere contestuale o eseguito in un secondo momento, a guarigione avvenuta. Per ricostruire l’osso tridimensionalmente ci si avvale di diversi materiali:

  • membrane in PTFE o in collagene animale;
  • viti o chiodi per fissarle;
  • osso del paziente;
  • osso animale o sintetico;
  • o una miscela di essi.


Le percentuali di successo di questi interventi, se eseguite da mani esperte e secondo i dettami chirurgici corretti, hanno percentuali di successo molto prossime al 100%.